Come aprire una testata giornalistica
Certamente l'argomento è molto complesso. Per questo motivo abbiamo voluto trattarlo con simpatia, ma con l'esperienza e la collaborazione dell'amico Pier Luigi Ruffini emerito editore e umorista.
Cosa ci vuole a fare un giornale?
OGGETTIVAMENTE: assolvere le proverbiali incombenze burocratiche che si riescono a districare soltanto (se si è fortunati) dopo una quindicina di appuntamenti presso il Tribunale di competenza territoriale innanzi a faldoni e documenti personali e dell'iscrizione all'Albo dei Giornalisti o Pubblicisti. La volontaria giurisdizione darà in seguito il beneplacet dopo aver riempito, con inevitabili marche da bollo e timbri, la dovuta delibera del magistrato di turno.
SOGGETTIVAMENTE: essere onnivoro cartaceo. In altre parole, leggere, leggere e ancora leggere! Frutto della "passione", talento 1%, 99% sudore. Ah, dimenticavo: il fattore K o Q... E tenere sempre a mente l'unico principio valido per qualsiasi natura del giornale: la verità che fa grande l'uomo e non viceversa.
Ad maiora